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Barriere Architettoniche

Dalla fondazione dell’associazione Vivisanmaurizio (2012) ad oggi (2018) i nostri volontari lavorano per sensibilizzare l’amministrazione comunale e i cittadini di San Maurizio Canavese sul tema delle Barriere Architettoniche.

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Prima di analizzare a che punto siamo oggi con l’eliminazione delle Barriere Architettoniche vi facciamo un riepilogo di cosa si è fatto negli anni per sensibilizzare l’amministrazione e i cittadini.

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 Nel 2012 dopo varie segnalazioni l’associazione Vivisanmaurizio decide di realizzare un progetto di sensibilizzazione sulle Barriere Architettoniche      . Per realizzare un progetto così complesso era necessario monitorare il territorio percorrendo le vie di San Maurizio Canavese e delle sue frazioni cercando di capire come riuscisse a muoversi liberamente una persona con disabilità, una mamma con passeggino o semplicemente una persona con disabilità momentanea.

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 Le foto       realizzate sono servite per fare una Prima Schedatura        molto semplice che ci ha aiutato a capire che il problema delle Barriere Architettoniche a San Maurizio Canavese esisteva, non era da sottovalutare. Avevamo il dovere di renderle pubbliche da subito.

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 A maggio del 2012 grazie a un cittadino di San Maurizio Canavese disabile e alla testata giornalistica IL Canavese       riuscimmo a fare una denuncia pubblica dove si evidenziava che il paese era vietato ai disabili. In sostanza emerse che gli edifici pubblici tra cui il Municipio non erano accessibili, che i marciapiedi erano privi di scivoli e non vi era un percorso protetto per i cittadini che si spostavano in carrozzella.

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Nel gennaio del 2013 per avere un quadro più ampio della situazione Barriere Architettoniche si decise di monitorare anche gli studi medici di base del paese notando molte anomalie. La decisione di monitorare gli studi medici venne presa pensando che questi erano necessariamente i luoghi dove le persone disabili erano costrette a recarsi. Per realizzare una Seconda Schedatura                          avevamo la necessità, oltre al materiale fotografico, di intervistare i medici per avere le loro opinioni sull’accessibilità degli studi medici di base. Non potendo intervistare tutti i Medici di base del territorio, ne intervistammo due. Dalla nostra ricognizione emerse che su otto studi medici nessuno di questi era accessibile quindi non rispettava le norme di legge.

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A febbraio del 2013 riuscimmo a realizzare, grazie a un nostro iscritto esperto professionista nel settore, una relazione dove si raccoglievano in un unico fascicolo le nostre osservazioni sulle Barriere Architettoniche. La relazione        completa di schedatura delle Barriere Architettoniche non solo ne denunciava l'esistenza ma dava anche la soluzione all' ELIMINAZIONE.

Dalle ricognizioni dei nostri volontari è subito emerso che molte Barriere Architettoniche, oltre a quelle già esistenti, erano state create dagli interventi pubblici realizzati negli ultimi anni, i quali non tenevano conto delle esigenze delle persone disabili e i requisiti di legge.  

  

Visto che gli interventi pubblici realizzati negli anni avevano creato molte Barriere Architettoniche, e non rispettavano i requisiti di legge, verificammo che L'Amministrazione Comunale di San Maurizio Canavese avesse un Piano per l'Eliminazione delle Barriere Architettoniche P.E.B.A.            

Il P.E.B.A. è lo strumento che la legge Italiana impone agli Enti Locali per rendere totalmente accessibili, alle persone con disabilità, gli spazi pubblici sia a livello edilizio che urbano.

 

La legge 41/86       (articolo 32, comma 21 e comma 22) obbligava i Comuni e le Province a predisporre Piani per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche (i cosiddetti P.E.B.A.), entro un anno dall’entrata in vigore della stessa, pena il commissariamento in materia da parte delle Regioni.

La legge Quadro 104/92        aveva ampliato la materia di competenza, stabilendo (articolo 24, comma 9), che «i piani di cui all’articolo 32, comma 21, della citata legge n. 41 del 1986» dovessero essere «modificati con integrazioni relative all’accessibilità degli spazi urbani, con particolare riferimento all’individuazione e alla realizzazione di percorsi accessibili, all’installazione di semafori acustici per non vedenti, alle rimozioni della segnaletica installata in modo da ostacolare la circolazione delle persone disabili.

 

Riassumendo i Piani per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche avrebbero dovuti essere adottati entro il 28 febbraio 1987 (a un anno appunto dall’entrata in vigore di quella Legge), dai Comuni e dalle Province pena il commissariamento da parte della Regione.

 

Con poca sorpresa scoprimmo che il nostro Comune nel 2013 non aveva ancora predisposto un Piano per l'Eliminazione delle Barriere Architettoniche.

 

Il 30-05-2013 inviammo al Sindaco al Consiglio Comunale e all'Ufficio Tecnico una lettera        con Posta Elettronica Certificata (PEC) insieme alla nostra relazione. La lettera in modo chiaro spiegava le motivazioni della relazione sulle Barriere Architettoniche inoltre per non far perdere tempo ai nostri Amministratori era stata fatta una schedatura delle Barriere Architettoniche, per il momento concentrandoci solo su quelle fisiche, tralasciando quelle visive e uditive. La schedatura oltre alla segnalazione della Barriera Architettonica dava una soluzione all'Eliminazione e citava le leggi, le norme che non venivano rispettate, per permetterne a tutti la lettura e la comprensione. Infine chiedevamo ai nostri Amministratori, visto che erano interessati al discorso sulla Trasparenza Amministrativa da noi intrapreso, di comunicarci alcuni dati importanti per completare le nostre schede.  

Le nostre richieste scritte e la nostra relazione non sono state mai prese in considerazione dall’amministrazione comunale di allora che è l’attuale di oggi.

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Ad agosto 2013 ci fu una segnalazione all’Associazione Vivisanmaurizio. Una mamma con il proprio figlio era costretta ad affrontare le scale del sottopasso ferroviario di via Bertalazone con la carrozzella, perché sprovvisto di ascensore, limitandone la loro mobilità. Dopo l’ennesima denuncia pubblicata sul giornale IL Canavese        a novembre 2013 circa un’anno dopo le nostre segnalazioni, iniziarono a esserci i primi segnali da parte dell’amministrazione comunale con dichiarazioni sui giornali locali         sull’adozione da parte del comune di un Piano per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche. Il lavoro svolto dell’Associazione Vivisanmaurizio con nostra soddisfazione incominciava a dare i suoi frutti.

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Dopo aver dedicato molto tempo al problema delle Barriere Architettoniche, realizzando una relazione completa di foto e suggerimenti per rimuovere gli ostacoli fatto da un professionista nostro iscritto, eravamo consapevoli che il nostro lavoro potesse essere un valido aiuto all’Amministrazione Comunale.                        

 

A luglio 2014, venimmo        a conoscenza che per riscrivere una nuova relazione venivano stanziati duecento mila euro di soldi pubblici messi a bilancio nel 2016. 

Pur essendo felici della notizia, eravamo perplessi e stupiti che la nostra relazione realizzata a costo zero e spedita alla Giunta Biavati, non fosse stata presa in considerazione anche solo per essere integrata alla nuova relazione per ridurre i costi.

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Mentre a gennaio del 2015 Il Sindaco e la Giunta dichiaravano       pubblicamente, che avrebbero reso finalmente accessibile il primo piano del Municipio di San Maurizio Canavese istallando un ascensore, spesa di 54 mila euro, Il 29 luglio 2015, viene pubblicato un nostro articolo       con foto denuncia dove si vede una nostra concittadina che vuole assistere alla messa nella chiesa plebana, Monumento nazionale, ma non riesce ad entrare per colpa della mancanza di uno scivolo per carrozzine.

 

Dopo aver promesso di iniziare ad eliminare le barriere architettoniche nel 2016, nell’ultimo consiglio comunale veniva dichiarato dalla Giunta Biavati, che i lavori per l’abbattimento delle Barriere Architettoniche sarebbero slittate nel 2017 anno delle elezioni comunali. Nel frattempo si stanziavano cinquemila euro per restaurare gli affreschi della chiesa plebana, quella stessa chiesa ripresa nella foto non accessibile ai disabili. Chiedemmo all’amministrazione comunale di collocare almeno una pedana mobile per consentire di assistere alle funzioni religiose a tutti. Ma non fummo ascoltati.

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Finalmente a ottobre del 2015 prima azione      concreta per Eliminare le Barriere Architettoniche, la giunta del Sindaco affida l'incarico a un professionista per fare degli studi preliminari. Nel gennaio del 2016 dopo anni di immobilismo da parte dei nostri amministratori arriva la notizia        che nel Municipio di San Maurizio Canavese verrà installato l’ascensore rendendolo accessibile a tutti. Non potevamo che essere fieri di aver contribuito a far sì che tutto ciò non rimanesse solo una promessa ma che, finalmente si trasformasse in azioni per rendere tutti i cittadini uguali.  

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